Coinvolto anche il PM di Termini Imerese Alessandro Macaluso, sotto inchiesta alla Procura di Caltanissetta.

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SCANDALO: IL MARESCIALLO ROBERTO CHILLA DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI DI TRABIA ACCUSATO DI CORRUZIONE, FRODE PROCESSUALE, DEPISTAGGIO, FALSA TESTIMONIANZA, PERSECUZIONE E FABBRICAZIONE DI DOCUMENTI FALSI. APERTI FASCICOLI ALLA PROCURA DI TERMINI IMERESE E ALLA PROCURA MILITARE. IL MARESCIALLO ROBERTO CHILLA RISCHIA LA CUSTODIA CAUTELARE E LA CORTE MARZIALE

Nel novembre del 2020, in accordo con i pluridenunciati PM di Pesaro Giovanni Fabrizio Narbone e due agenti di Pg di Pearo, Cristina Battistelli e Maria Cristina Armini, organizzava una finta notifica e traeva in arresto un medico, Ufficiale della Intelligence Britannica, specializzato in guerra psicologica e psichiatria militare, mentre era in servizio, Ufficiale assolto e scarcerato dopo qualche mese.

Il maresciallo roberto chilla definito in aula “un imbroglione seriale”, deve essere arrestato

Il maresciallo roberto chilla che ha ingannato e imbrogliato l’Autorità Giudiziaria: a quante pare instabile mentalmente e dedito all’uso di droghe

Il maresciallo roberto chilla rischia carcere e corte marziale: definito un imbroglio seriale

Il maresciallo delle menzogne roberto chilla di Trabia sotto accusa dalla Procura Militare

Il maresciallo roberto chilla definito in aula “un imbroglione seriale” va afinire in corte Marziale

TRABIA (PALERMO). Il Maresciallo Maggiore Roberto Chilla della Stazione dei Carabinieri di Trabia è sotto indagini per pesanti accuse per reati civili e militari, dalla Procura di termini Imerese e quella militare di Napoli. Una vera e propria inquietante scoperta quella su una persona come il Roberto Chilla, militare dei Carabinieri, che sia ancora in possesso del porto d’armi, malgrado “mentalmente instabile”.

Le accuse contro il Maresciallo Chilla sono di frode processuale, depistaggio, falsificazione e fabbricazione di documenti, atti persecutori. Il Maresciallo Roberto Chilla é un imbroglione seriale, un malavitoso prestato ai Carabinieri e deve essere destituito e arrestato". In aula e nei verbali ha scritto cose talmente false che neanche il più imbecille dei criminali le scriverebbe”.

I fatti risalgono al novembre del 2020, quando Il Maresciallo Roberto Chilla, in un’operazione NON autorizzata e condotta da un PM di Pesaro, Giovanni Fabrizio Narbone e due agenti di Pg sempre di Pesaro, aliquota Polizia di Stato, Maria Cristina Armini e Cristina Battistelli, decide di fare una “strana notifica”, attraverso autocivette e 6 militari, nell’abitazione in uso in Sicilia per ragioni di sicurezza all’allora Colonnello, ora Generale Medico,Ufficiale in Comando del Nucleo di Guerra Psicologica dell’Agenzia di Intelligence Britannica che era in missione con i servizi italiani in un’operazione antiterroristica per il recupero e il rimpatrio di siriani chiedenti asilo politico.

Malgrado l’ufficiale si fosse qualificato e confermato di essere in operazione militare, il Maresciallo Roberto Chilla, trovando in possesso di più documenti il Colonnello Fonti, tutti documenti autentici, decideva di trarlo in arresto in carcere con l’accusa di avere falsificato la carta di identità del fratello.

Il Colonnello viene scagionato e rilasciato dopo qualche mese su sentenza assolutoria del Giudice Vittorio Alcamo, Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Termini IMerese, che, date le continue false e contraddittorie affermazioni del Maresciallo Chilla e di altri Carabinieri della locale stazione, trasferisce gli atti alla Procura proprio contro il Maresciallo Roberto Chilla e il PM di Pesaro Giovanni Fabrizio Narbone.

Il Maresciallo Roberto Chilla è sotto accusa da parte della Procura di Termini Imerese per reati da falsa testimonianza, atti persecutori, frode processuale, depistaggio, falso ideologico e materiale commesso da pubblico ufficiale e da parte della Procura militare di Napoli per ammutinamento e alto tradimento, tutti reati compiuti contro il Generale e per avere rivelato a terzi la presenza di un’operazione militare in corso “segreta”.

L’allora Colonnello ha sempre dichiarato che il Maresciallo Roberto Chilla “fosse mentalmente instabile e forse dedito all’uso di sostanze”, come confermato da alcuni filmati e che debba essere arrestato e processato dalla Corte Marziale. Un esaltato che ha il porto d’armi.

Nel frattempo anche il PM Alessandro Macaluso e il Gip Claudio Bencivinni, che hanno convalidato l’arresto del Colonnello, assolto pienamnete, sono sotto accusa da parte della Procura di Caltanissetta. Era in corso un’operazione militare di pace per rimpatriare richiedenti asili ma il Maresciallo Roberto Chilla e a Termini Imerese hanno deciso che il Colonnello Medico andasse fermato. Nel frattemo tra i mandanti sotto accusa anche il Pm di Pesaro Giovanni Fabrizio Narbone.

La domanda sorge spontanea: si può mettere in prigione per 4 mesi una persona, un militare per una carta di identità? La risposta é NO, ma le indagini vanno avanti e l’Ufficiale Medico “andava fermato”. Tutto nelle mani ora della Procura Militare e quella ordinaria.

C. Nicoletti

l'agente di polizia Maria Cristina Armini di Pesaro ha fatto imbrogli da capogiro per pianificare l'arresto dell'ufficiale medico

Termini Imerese e Trabia Il pm di pesaro Giovannni Fabrizio Narbone “mandante”della notifica dal Maresciallo Chilla al Colonnello Fonti

IL PM ALESSANDRO MACALUSO DI TERMINI IMERESE SOTTO ACCUSA DA PARTE DELLA PROCURA DI CALTANISSETTA PER FRODE PROCESSUALE E DEPISTAGGIO